Fare impresa senza commettere errori – a prima vista una vera utopia – è obiettivo importante che si può approcciare con scientificità. Come fare l’imprenditore? Beh, conoscere gli errori più frequenti e pianificare l’attività tenendone conto è, ad esempio, una buona base di partenza. Abbiamo affinato il nostro metodo A.R.T.E. per aiutarti a fare il punto sulla tua situazione.
Che tu sia imprenditore di lunga data alle prese con il rilancio aziendale o che tu stia progettando la tua nuova impresa, è il momento propizio per valutare lo stato dell’A.R.T.E:
A come approccio; R come resilienza; T come team , E come esecuzione, ovvero l’attuazione del progetto concreto e realizzabile che hai messo a punto.
Ora, se ti parlassimo subito delle caratteristiche del buon imprenditore, sarebbe come dirti: o le hai e quindi hai la possibilità di farti strada, oppure rinuncia in partenza. Ciò che invece pensiamo ti possa aiutare davvero a muoverti nella direzione giusta è un sano confronto con te stesso. Sì, perché una buona dose di consapevolezza è quella che ti permette di entrare in contatto con i tuoi limiti e le tue risorse, sviluppando quelle potenzialità che fino ad ora non pensavi nemmeno di avere.
Fare l’imprenditore (ri)partendo da zero
Iniziamo con una presa di coscienza realistica. Ecco quindi 5 domande da cui partire, sia se stai avviando il tuo progetto imprenditoriale, sia se hai cominciato da un po’ ma il fatturato non cresce o i profitti sono bassi. Con questi primi interrogativi saprai se hai le idee chiare su dove stai andando o se invece stai brancolando nel buio.
- Quali sono i miei obiettivi di business?
- In che modo voglio generare profitti?
- Chi sono i miei clienti e cosa gli voglio offrire?
- Quale è il mio vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti?
- Ho un team di persone affidabili e competenti, o faccio tutto da solo?
Per rispondere, prenditi tutto il tempo necessario. Poi, riparti da qui per scoprire quali sono le abilità da allenare e come riconoscere il tuo punto di (ri)partenza.
Lo stato dell’A.R.T.E. del tuo business
Abbiamo ideato l’acronimo A.R.T.E. per favorire il processo di auto-conoscenza dell’imprenditore che vuoi diventare, per partire con il piede giusto o – se le hai già tentate tutte senza successo – per far decollare la tua impresa senza fallire ancora. Del resto, l’imprenditore è colui, o colei, che riconosce le occasioni e crea le circostanze per poter far accadere le cose. Entriamo quindi nel dettaglio di questo percorso.
A come approccio
Cosa fa un imprenditore o, per meglio dire, chi è davvero l’imprenditore? Per risponderti, ti parleremo subito di leadership e di altre attitudini fondamentali per fare impresa, guadagnando. Infatti, il buon imprenditore è chi è capace di lasciare il segno nella sua azienda e di comunicare efficacemente con i propri collaboratori e con il mondo esterno, trasmettendo forte e chiara la sua vision. La leadership è quella caratteristica che – innata o in via di maturazione – permette di condurre e influenzare il proprio team di lavoro. Approfondisci qui
L’impresa di successo nasce anche da:
- creatività funzionale alla costante ricerca di soluzioni innovative;
- fiuto imprenditoriale per riconoscere nuove opportunità;
- capacità critica, per valutare con razionalità le proprie idee e cambiare rotta o “aggiustare il tiro” quando occorre.
R come resilienza
L’imprenditore resiliente – uomo o donna – sa affrontare le situazioni difficili e gestisce i momenti di incertezza senza farsi travolgere. Con efficacia, capacità di ascolto, intuito ed empatia non perde mai di vista l’obiettivo, la sua vision. Sa farsi guida per il suo team, definisce i piani di azione, rivedendoli anche con decisioni opportune e tempestive. Inoltre, sa convivere con l’idea che i guadagni sono variabili e le responsabilità tante. Approfondisci qui
T come team
Se pensi di fare tutto da solo, sei già sulla strada sbagliata. Per quante competenze tecniche, amministrative e di comunicazione tu possa avere, devi circondarti di un team di persone efficaci che – per attitudini e competenze – sono quelle con cui lavorerai per raggiungere l’obiettivo e perseguire la vision aziendale.
La costruzione del team aziendale è determinante per la buona riuscita del progetto imprenditoriale. Non lasciare nulla al caso ma avvaliti di misurazioni precise circa il tuo stile di collaborazione e individua il tipo di collaboratore ideale per la tua squadra. La tua scelta sarà efficace, tanto più saprai dare peso alle attitudini e non alle competenze.
Tu sei il timoniere e i tuoi collaboratori – da te – si aspetteranno di essere guidati, ascoltati e apprezzati, di essere informati anche delle brutte notizie o dei risultati più scarsi. Ricorda che è importante dare i feedback, anche quando sono negativi. Approfondisci qui
E come esecuzione
Non basta avere una grande idea se a questa non fai seguire un progetto concreto e realizzabile. Ciò significa prendere consapevolezza delle risorse interiori che si posseggono, di come allenarle e gestirle per renderle funzionali all’obiettivo. Vuol dire anche saper motivare le risorse umane, stimolando un approccio sempre più orientato alla visione aziendale, suscitando fiducia, efficacia e positività.
L’esecuzione – quindi – rivela la parte più operativa, quella attuativa del progetto che diventerà reale e profittevole, soprattutto grazie alle tue capacità decisionali, di pianificazione e di guida del team di lavoro.
Evita l’errore della maggior parte degli imprenditori di oggi: non passare all’azione se ancora non hai un piano dettagliato, scritto, compiuto. Approfondisci qui
Costruire la crescita del tuo business partendo dagli errori da non fare
Quanto riesci a vedere lontano? In un progetto imprenditoriale chiaro, è importante prevedere la durabilità nel tempo, la sostenibilità dell’investimento e la crescita. Attenzione, però, a non cadere in errore per colpa di un approccio sbagliato. Vediamo quindi quali sono gli errori più comuni che possono bloccare o rallentare la crescita della tua impresa.
Gli errori da evitare
- Mancanza di obiettivi (e che siano concreti e raggiungibili)
- Non avere un piano strategico
- Comunicare male o poco chiaramente la vision aziendale
- Sottovalutare i competitors
- Non conoscere il proprio target di clienti
- Confondere il lavorare tanto con la produttività
- Temere o gestire male gli investimenti
- Voler gestire tutto da soli perché “nessun altro può fare meglio”
Come fare l’imprenditore che si distingue
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