In questo articolo intendo affrontare l’importanza del basarsi sui dati quando si devono operare delle scelte.  Avere i dati ed averli rilevati costantemente e correttamente è spesso decisivo nel definire scelte importanti per l’azienda.
Si tratta di una situazione che l’imprenditore vive ogni giorno: operare delle scelte.
Quando non siano disponibili i dati, si finisce sempre per agire d’impulso magari basandosi su evidenze parziali o su impressioni epidermiche, fatti recenti.
Capita anche di basarsi su dati raccolti da altri o per finalità che non conosciamo perchè non abbiamo i nostri dati rilevati.

Osservate questa tabella:

Stessi dati, differente ordinamento

La scelta dei dati da evidenziare e il loro ordinamento possono influire sulla sensazione che essi trasmettono

Utilizzo i dati relativi alla pandemia perchè è argomento molto discusso. Non ho alcuna finalità né intenzione di entrare nella polemica su chi abbia ragione o torto in merito. Mi occorre solo come esempio per parlare di cose che un po’ tutti abbiamo ascoltato o perfino discusso su sui social o con i nostri conoscenti o colleghi.

 

La scelta dei dati, la loro presentazione

Nella tabella riporto comunque dati ufficiali e cito la fonte. Sono gli stessi dati in entrambe le sequenze ordinate, tuttavia a sinistra abbiamo ordinato secondo la colonna dei Morti per milione di abitanti (MpM) mentre a destra in base alla colonna Casi per milione di abitanti (Cpm).

Oltre a ciò prego di porre attenzione al fatto che abbiamo operato la scelta di ordinare sempre in

Riflettere

Senza i dati si vive nell’incertezza

ordine crescente, cosicché in alto abbiamo la nazione con il miglior rapporto. La nazione più virtuosa dal punto di vista dei Mpm è il Brasile mentre la prima in classifica come Cpm è la Francia.

Già questi dati per alcuni di noi possono collidere con la sensazione che la comunicazione mainstream ha voluto darci o che noi stessi ci siamo formati acquisendo di volta in volta dati parziali o aggregati in modo differente.

A tal fine segnalo che la scelta di ordinare a dati crescenti combinata con la classifica dei morti è contraria all’abitudine allarmista di mettere in cima alla classifica la nazione con il più elevato numero di morti.

Risultato: dove dovrebbe esserci il peggiore qui c’è il migliore.

Ancora: la scelta di utilizzare gli indici  (Mpm e Cpm) e non i numeri assoluti ha una ricaduta sulla sensazione che queste tabelle inducono nell’osservatore poco attento.

Decidere senza i dati concreti è come tirare a indovinare

Penso che il gioco cui ho accennato sia chiaro: prendere decisioni solo sulla base di ciò che altri dicono, o sui dati che altri citano è imprudente. Non sappiamo con che logica né con quali obiettivi essi abbiano raccolto i dati.

Prendere decisioni senza avere dati alla mano è semplicemente affidarsi alla sensazione epidermica che riceviamo da una situazione.
Decisioni umorali, oppure basate su quanto accaduto nel periodo di tempo a noi più vicino. Decisioni prese solo sulla base di ciò che abbiamo visto o udito noi, o che crediamo di aver visto.

Quante aziende sono gestite così? Nella mia attività di consulente ne ho trovate diverse. Sopra ogni cosa mi sono sentito dire mille volte: ci vorrebbe la sfera di cristallo. Incertezza. Disorientamento.

E così si va alla ricerca dell’esperienza. Si chiede a chi ha più anni di lavoro nel campo. Giusto, perchè chi ha esperienza ha la probabilità di essersi già trovato in situazioni simili e di aver vissuto le conseguenze delle decisioni prese allora. Giusto se sei disperato. Perché le situazioni possono essere simili, ma non lo sono i tempi e le altre circostanze.

Se non hai dati e non hai obiettivi chiari, stai sperando che qualcuno abbia un lampo di genio.  E quindi? La sfera di cristallo? Come se non fosse possibile fare in modo di avere i dati che ti occorrono.

Rilevazione dei dati

I dati sono la rappresentazione della realtà, variano al variare di essa ma non viceversa

Il dato è importante, come si rileva lo è di più

Ora, si potrebbe continuare un pezzo a far notare come la tabella iniziale rappresenti una realtà che può differire dalla sensazione prevalente. O dalla sensazione che noi stessi abbiamo tratto dalla situazione.
Se qui dicessi: si veda la Svezia che, senza lockdown, presenta numeri assolutamente simili all’Italia. Si aprirebbe una discussione infinita. Italia e non Lombardia (1500 Mpm, l’importanza dei dati!) quindi sono medie da indagare (e grazie, questo intendo!), non si può fare di tutte le erbe un fascio e via così.
Proprio questo: non basta avere il dato né è sufficiente porre attenzione al come viene trattato e presentato. Come lo aggreghi e quale dato utilizzi è fase decisiva. Così decisiva da suggerire che il momento fondamentale per essere in grado di prendere decisioni sia la preparazione: quando decidi come e quali dati rilevare. Voglio segnalare qui un interessante articolo che segnala come il dato che da anni tutti indichiamo come privo di senso oggi abbia avuto la sua débacle più clamorosa: la pandemia ha fatto crollare il tasso di disoccupazione. Ovviamente si tratta di indice assurdo o sbagliato: è finalmente certo che esso non indica nulla.

Ecco un momento molto importante: l’impostazione del sistema di informazioni aziendale. Esso non può scindersi dalla definizione degli obiettivi. Già, se non hai obiettivi chiari faticherai a capire quali dati ti occorrano veramente.  Non ha senso rilevare di tutto e di più se poi occorre un lavoro enorme per trovare i dati che mi occorrono o metterli in forma utile. Ricordiamo sempre che questo è uno strumento, non un obiettivo.

Pianificare gli obiettivi e la relativa raccolta di dati

Non è mai troppo tardi per introdurre buone pratiche di gestione. Possono salvare l’azienda. La base è definire gli obiettivi. Essi vanno definiti, scritti, discussi con il marketing, la finanza, la gestione del personale, la produzione.

Darsi un metodo di analisi è importante

La realtà può essere rappresentata dai dati. occorre progettare correttamente questo processo.

Capita che l’introduzione di un metodo di lavoro migliore richieda l’abbandono di qualche abitudine materiale o mentale. E’ importante: va fatto e va fatto correttamente e in questa fase di comunicazione interna è preferibile che sia il marketing a condurre l’azione. Definiti gli obiettivi si potranno definire metodi e tipologia dei dati da rilevare.

Questo processo, se ben condotto, porta miglioramenti a tutti i livelli aziendali. Distribuisce certezze, azzera le improvvisazioni, termina le umoralità nella gestione. L’azienda ben coinvolta in questo processo migliora molte delle proprie performace.  Questa azione aziendale distribuisce informazioni, diminuisce le incertezze dei collaboratori e li motiva alla collaborazione. Capiranno meglio l’importanza dei dati che dovranno rilevare.  Sapranno che l’azienda prende decisioni considerando anche ciò che arriva dalla base.  Prendere decisioni sulla base di dati raccolti per monitorare realmente se stiamo conseguendo gli obiettivi prefissi diventa facile e immediato.

L’immediatezza è proporzionale a quanti scenari si possono predefinire, e questo sarà argomento di un altro articolo.