1999 – 2009 | Marketing del non-profit
#organizzazione #motivazioni #network

Quando sono andato in Camera di Commercio in Italia, nel ‘99 per iscrivermi come consulente per il “marketing del non profit”, mi dissero di potermi classificare solo nella categoria “altro”, non meglio specificato. Non ero contemplato.

Ho appreso che il sistema riconosce un lavoro, un’attività, un business solo quando lo praticano in tanti, e non sempre questo è un male. Quando nessuno fa una cosa, forse è solo perché non c’è un mercato.

Eppure il mercato delle idee c’è sempre stato, solo che, allora, pochissimi ne erano consapevoli.

Ho imparato che occuparsi dei problemi di chi ha veramente bisogno di aiuto, può arricchirti oltre misura e questa volta non parlo di denari: in questo campo ho lavorato sempre quasi gratis. Sarei falso, tuttavia, se dicessi che non ho avuto anche ritorni economici, perché è un ambito nel quale puoi stabilire relazioni e costruire rapporti personali forti, travalicando ostacoli, che successivamente o in altri ambiti risulteranno preziosi. Ho imparato quanto sia importante mostrare ciò che sai fare senza falsi pudori. Farlo per enti benefici è un modo molto bello. La campagna “Happy Children to you” nel 2000 fu censita dalla Lintas come la seconda campagna nazionale per presenza sulla carta stampata. Averla realizzata senza budget fu una soddisfazione.

Il presidente dell’Associazione Italiana Sindrome di Moebius era senza speranze quando venne da noi, nel Settembre del 2000. Non credeva che si potesse fare ciò di cui necessitavano sua figlia ed altri bambini, nati senza la possibilità di un sorriso. Nel Luglio 2001 a Venezia, presso la Venice International University si tenne il primo Convegno Mondiale sulla sindrome. Ne seguirono altri 5, fino alla realizzazione di una sala operatoria a Parma, unica in Europa – seconda nel mondo, nelle quali team di medici superspecializzati realizzano l’unica surgery possibile per restituire il sorriso a questi bambini. Fu un miracolo del lavoro, della dedizione, del volontariato ma soprattutto fu un miracolo del marketing, senza la cui logica non si sarebbe mai potuto attuare tutto ciò. Ho appreso come si possano indagare e sollecitare le motivazioni delle persone per portarle a compiere azioni, in questo caso benefiche, realizzando opere di grande spessore.  Ho capito come raccogliere importanti somme per sostenere importanti idee.