Il lockdown ha impresso un’accelerazione alla presa di consapevolezza circa potenzialità e limiti del digital learning, ma cosa pensiamo che sia? Soprattutto: Digital learning – che opportunità può essere? Confrontandoci con varie realtà sono giunto alla conclusione che vi siano schemi mentali molto differenti al riguardo.
In questo articolo proviamo a dipanare un po’ la questione, anticipando che non vi sono formule magiche. Ognuno di noi ha una immagine mentale dell’insegnamento online che è corretta, reale, tuttavia può non essere completa.

Allo stesso modo molte aziende che fino a tre mesi fa definivano “impossibile” il lavoro da remoto, lo stanno ora applicando con grande convinzione. Hanno dovuto forzatamente acquisirne la logica, ora ne scoprono i benefici.

Cos'è che fa essere scuola una scuola? Le persone e ciò che fanno.

Obiettivo della scuola è formare le persone. Il come si ottenga questo risultato non dovrebbe essere così importante.

Tutto iniziò quando…

Penso sia opportuno fare un passo indietro e raccontare come siamo giunti ad occuparci di questo argomento sulla nostra pagina Facebook. La pagina è nata come supporto gratuito a coloro che volessero cercare opportunità di insegnamento all’estero. Poichè siamo basati in Svizzera ci era parso logico dare preferenza a questo Paese ed essendo noi stessi emigrati abbiamo potuto mettere a disposizione quanto appreso dall’esperienza. Avendo spostato una famiglia (insegnante inclusa) e cambiato Paese, ci era possibile offrire un supporto a 360°. Molti dei criteri appresi erano e sono validi per qualsiasi destinazione. Qualora stiate pensando ad una ipotesi di espatrio, potrebbe interessarvi la breve guida ai 5 miti da sfatare per chi desidera andare a vivere e lavorare all’estero.

Le numerose interazioni che abbiamo avuto nel tempo hanno fatto emergere ai nostri occhi quanto sia difficile per molti riuscire a spostarsi per cercare una vita migliore. Abbiamo conosciuto persone competenti e preparate in difficoltà a causa delle scarse opportunità offerte dal luogo in cui vivono.

Digital learning: che opportunità può essere.

Nello stesso tempo operando sul fronte professionale, ci ritrovammo ad aver implementato il know how per creare e distribuire online corsi di formazione. Prima osservazione: esiste un’offerta di formazione online che funziona in modo totalmente distaccato dal mondo della scuola. Sistemi formativi semplici e complessi si vanno strutturando sul web, scuole ed accademie sempre più efficienti che si occupano dei contenuti più disparati.
Stavamo strutturando un team di lavoro per una Academy tecnica e ci siamo resi conto come non vi siano insegnanti attivi in questo grande mondo di insegnamenti. La realtà dice che il colossale business della formazione online sta facendo a meno dei tecnici della formazione per antonomasia.
Eppure sono convinto che sarebbe molto utile avere la presenza di un insegnante in ogni team che gestisce offerta di formazione.

Opportunità sprecate

Fu subito chiaro ai nostri occhi che esiste uno spazio di sviluppo nuovo per chi vuole insegnare. Chiaro come possa esserci sinergia tra la scuola tradizionale e il digital learning. Abbiamo così iniziato a cercare di comprendere come mai gli insegnanti non appaiano interessati ad una opportunità professionale così prorompente come l’insegnamento online. L’impressione che riportiamo dal dialogo sui social o personale, è che manchi molta informazione circa le potenzialità del mezzo. Talvolta assistiamo a vere e proprie crociate contro l’insegnamento digitale e ci pare che le due cose vadano di pari passo. C’è una oggettiva difficoltà di comunicazione tra mondo della scuola tradizionale e mondo esterno. Pensiamo che provare a superare questa chiusura potrebbe aprire orizzonti professionali importanti per gli insegnanti.

Digital learning: che opportunità può essere. Cogliere l’occasione

Ci rendiamo conto, tuttavia, che non si tratta di un piccolo passo. Da quando si ha memoria la scuola è sempre stata un evento in presenza delle persone. Oggi abbiamo la possibilità di operare anche senza trovarci nello stesso luogo. Di più: oggi possiamo anche differire nel tempo le fasi del trasferimento di competenze. Tutto ciò è permesso da tecnologie che per essere sfruttate nella loro completa potenzialità devono essere conosciute ed accettate.

In pratica abbiamo due mondi, scuola e digitale, che conoscono troppo poco l’uno dell’altro. Il rischio è di perdere opportunità formidabili. Chi oggi possiede le tecnologie e le tecniche di comunicazione online perde l’opportunità di collaborare con chi possiede il mestiere di insegnare. Chi sa insegnare rischia di non cogliere l’occasione di poterlo fare in modi nuovi, per molte più persone, concentrandosi su ciò che ama veramente, rendendosi utile per gli altri. Infine, ma non certo secondario, esiste l’opportunità concreta di produrre un reddito interessante, lavorando da casa, affrancati dal traffico, dalla routine, da ambienti che non si sono scelti.

Un computer non è una scuola. Bella scoperta! Anche un'aula vuota non è la scuola. La scuola sono le persone.Un'aula senza le persone non è una scuola. Strumento ed obiettivo non sono la stessa cosa

Il primo è uno slogan molto in voga ultimamente. Grande banalità, purtroppo.
Anche ciò che è raffigurato nella seconda immagine non è una scuola, perchè manca ciò che fa sì che esista la scuola: le persone

Questa non è una scuola

Sento già i pensieri di quanti hanno già deciso che la didattica digitale non sia una cosa seria. Avverto la necessità di alcuni di scaricare su di me un certo astio sprezzante perchè, in qualche modo, io non saprei di cosa sto parlando. Lesa maestà. Non vedono l’ora di celebrare sui social la mia decapitazione come guerrieri della verità rivelata. A queste persone mi limito a chiedere ancora un istante di attenzione perchè ho il piacere di offrire questa considerazione: 100 anni fa i costruttori di ferrovie ridevano dei fratelli Wright, poi fu il tempo di coloro che inviavano telegrammi a farsi belle risate di Marconi. Quando uscirono le fotocamere digitali, Kodak le disprezzò e irrise chi le utilizzava.

Venne il tempo degli imprenditori che di fronte all’avvento dell’email rispondevano: “che me ne faccio, tanto io ho il fax”. Le agenzie di pubblicità tradizionali stabilirono senza alcun dubbio che Google e Facebook non avevano futuro come mezzi di advertising.  Potrei continuare ore ma chiudo solo con la grande distribuzione organizzata che rideva alla grande di Amazon.

Se le persone lo vogliono anche questa è una scuola.

Sono le persone, gli utenti, a decidere cosa sia una scuola o cosa non lo sia: occorre molta chiarezza nel distinguere tra strumenti ed obiettivi.

Anche chi dovesse pensare di poter godere di un mercato protetto, grazie a leggi, obblighi e vincoli vari, farebbe bene a prendere in considerazione che il cambiamento è sempre possibile.

Finora l’insegnamento senza presenza fisica non aveva grandi alternative, infatti non si è sviluppato granché. Finora.

Lo sviluppo della formazione online

Beh, anche senza il digitale ci sono milioni di famiglie che scelgono l’home schooling. Solo negli USA sono stimati in circa due milioni. Per una serie di motivi, che il Covid-19 non ha fatto altro che alimentare ed esaltare, questi numeri sono destinati ad aumentare. In tutto il mondo.
La scuola tradizionale ha problemi di budget. L’efficienza del trasferimento di sapere online è destinato a pesare nel tempo, con Stati sempre più indebitati e senza risorse i tagli sono inevitabili. Il mestiere di insegnante tradizionale è destinato a vedere un calo costante della remunerazione. In tutto il mondo.

Così come il modo di fare il commerciante, l’avvocato, il notaio, il giornalista, l’artista, lo scrittore, cambia ogni giorno di più grazie all’avvento dell’era digitale e del web, cambierà il modo di insegnare.

Ognuno ha una sua immagine mentale della formazione digitale

Quindi: cosa pensiamo che sia il digital learning?

Per chi proviene dalla scuola tradizionale la tecnologia serve ad allontanare. Abituati allo schema che prevede un luogo fisico dove incontrarsi, è ovvio che sia così.

I nativi digitali amano la tecnologia perchè permette di annullare le distanze, evitando spostamenti inutili o rendendo possibile l’impossibile. Sono ormai consuete le dirette di persone che si trovano in varie parti del mondo e possono discutere a favore anche di un pubblico. Ciò che faceva la TV per pochi, oggi il web permette a tutti.

Per chi viene dalla scuola è naturale, inizialmente, pensare che la tecnologia possa solo permettere di ricreare online le stesse situazioni vissute in classe.

Chi ha pratica quotidiana di attività online tocca con mano ogni giorno le grandi possibilità di offrire formazione attraente, comoda, personalizzata, efficiente.

Conclusioni

Forse, più che discutere su cosa pensiamo che sia, sarebbe bene focalizzarci sugli sviluppi.

Digital learning: che opportunità può essere. Riteniamo che sia utile iniziare un’azione di vasi comunicanti tra queste due realtà, formazione tradizionale e formazione online, senza pregiudizi. Coltiviamo la curiosità di comprenderci.
La scuola tradizionale non sarà sostituibile in toto, ovviamente. Di certo vedrà una riduzione di risorse e strutture nei prossimi decenni, come mai nella storia dell’umanità.
Sarà molto bello scoprire come l’insegnamento online richieda più insegnanti di quello tradizionale, anche se organizzati molto diversamente. Per sua natura il web permette, come mai prima d’ora, di praticare la libertà d’insegnamento. Offre l’opportunità di avere remunerazioni adeguate alla capacità degli insegnanti. Richiede di ripensarsi nel ruolo e nella società e per questo il dialogo con chi già opera online è molto utile. Perchè sarà sempre più un lavoro di team strutturati, in cui vecchie e nuove competenze collaborano per generare formazione formidabile.